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Crystal Wings- Capitolo 16

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Capitolo XVI

Incontro profumato

Intanto tornavamo. Continuavo a stringere Jack al mio petto, sentendo il suo respiro infilarsi nella maglia. Ero felice. Felice di averlo trovato. Ma guardandomi dietro, vedevo Aelhe. Sarà anche dalla nostra parte, ma era una cosa che sapevo solo io per ora. Come avrebbero reagito? L'avrebbero accolto gli altri?
-Custode, ora che ci penso... non so il tuo nome. Come ti chiami?-Aelhe distolse i miei pensieri.
-Leslie Lendeer.
-Oh, che bel nome che hai!- si alzò dalla groppa di Xaora, spiegando la sua ala verde .-Un nome che ti si addice parecchio.- mi venne di fronte, avvicinando le sue labbra alle mie. Di colpo, prima che potessi in qualche modo reagire, si allontanò. Jack gli aveva dato un pugno nello stomaco.
-Non ti azzardare mai più.- tossì.
-C-che male! Se l'avessi saputo neanche ti avrei aiutato prima! Violento!- si sfregava lo stomaco.
-Dacci un taglio pivello, non sai a chi vai incontro.
-Cosa!?
-Ora basta! Smettetela! Jack tu non ti muovere più e Aelhe, torna in groppa a Xaora! Immediatamente!
Obbedirono.- Sissignora...-in coro. Xaora se la rideva.
-E te? Che hai da ridere?
Eravamo quasi arrivati. Si intravedeva la fortezza. Pururì e Tyo erano entusiasti.
-Principessa, sai se nel castello c'è la principessa Megara?- le brillavano gl'occhi.
-Ma certo!- la piccola era felicissima.
-Xaora dai! Più veloceeee!!!- si mise sulla sua testa. Ma qualcosa non andava. Invece di accelerare, si stava quasi fermando.
"Arriva Eorn". Eorn? E adesso chi è questo?
Un craeia nero si stava avvicinando a grande velocità. Xaora fece appena in tempo a schivarlo.
"Ha rivelato la presenza di un nemico, ora vorrà distruggerci. Dovrò sbrigarmi, tieniti forte."
-Aspetta un attimo Xaora!-non c'era tempo- Al diavolo! Tenetevi forte!
Dopo aver tentato disperatamente di restare su Xaora, cercando di non far cadere Jack, lei puntò alla fortezza, lanciandoci però nel boschetto sottostante per il poco tempo. Tyo e Pururì attutirono la caduta con qualche Yrui, ma lo schianto fu inevitabile. Eravamo immersi nel fango e nella sporcizia degl'esperimenti di Jack.
-State tutti bene?
-Più o meno... –ero tutta indolenzita.
"Cercherò di mandare Eric e gl'altri per venire a prendervi. Rimanete nei paraggi".
Si sentì cantare. Una voce soave, paradisiaca. Decidemmo di seguire la voce. Ci portò ad un luogo incontaminato. Bellissimo. Rimanemmo senza fiato. Una cascata sovrastava un piccolo laghetto, diviso in tre livelli, ognuno dei quali sfociava in un ruscello. Le pietre che circondavano le sue rive erano ricoperte di liane, muschio e fiori. Accanto, alberi in fiore, che riversavano i loro petali nell'acqua, dando un colore appartenente solo all'arcobaleno. Nell'aria solo il profumo di muschio e agrumi.
Seduta su una pietra, la fonte del canto angelico. Nella lunga chioma dall'arancio al giallo, dei piccoli fiori. Una veste bianca adornata d'oro, pietre verdi sulla sua pelle. Piume arcobaleno in vita. Il paesaggio quasi scintillava intorno a lei. Sulla pietra dove sedeva, piccoli esseri come Tyo erano li, ad ascoltare il suo meraviglioso canto. Smise di cantare non appena si accorse di noi, cercando di allontanarsi.
-Non scappi via Madre!- Tyo si fece avanti- La prego, non vogliamo farvi del male...
Rassicurata da Tyo, camminando lentamente nel laghetto, si avvicinò a lei.
-Sei tu, piccola Tyo?- la fece sedere sulla mano- sono felice di vederti di nuovo.- sorrise, e con lei sembrava che la natura stessa ridesse con lei. Nel mentre questa scena si consumava, Jack, che si reggeva sulle spalle mie e di Aelhe, svenne di nuovo, con tutto il suo peso.- Il principe... lasciatelo alle Umbrinie, sapranno come metterlo in forze.
Non avendo capito il da farsi, rimasi immobile, affinché quella specie di fatine non presero tutte insieme Jack, portandolo da qualche parte.- Non ti preoccupare, non lo porteranno lontano da qui. Intanto, potete usufruire della cascata per ripulirvi e rigenerarvi.- guardai Aelhe- le cascate sono separate. Prego Leslie, da questa parte.
-Come conosce il mio nome?
-Mia cara, conosco ogni cosa dei miei esseri viventi... sono io che le ho messe al mondo.-la seguii. Da come parlava, sembrava la dea in terra della vita.
-Mi scusi, ma lei chi è?- si fermò voltandosi.
-Ho molti nomi, ma il più generico è Madre Natura.
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